lunedì 17 marzo 2008

Chiaretti-Pietrostefani

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Ieri prima uscita alpinistica seria del corso di alpinismo invernale del CAI di Roma. La sveglia è tremenda, 3 e mezza, alle 5 stavo già a settebagni all'appuntamento con il resto del gruppo, questa volta la destinazione è il Terminillo. Nonostante sia la montagna dei romani, prima di ieri c'ero stato una sola volta a sciare e qualche volta da bambino con la famiglia a giocare sulla neve.
Arrivati al Terminillo troviamo tantissima neve, cielo velato da nubi alte ma principalmente sereno ed un po' di vento. L'avvicinamento per arrivare alla base dei canaloni non ha presentato problemi, in quanto corto e su neve con crosta dura e portante.
Qui ci fermiamo per circa un'oretta per fare prove di autoarresto con la piccozza, cioè imparare a fermarsi dopo una scivolata su un pendio di neve/ghiaccio.. divertentissimo! Certo, divertente fino a che sono prove.. la cosa importante è fare di tutto per evitare la scivolate e di trovarsi in quella situazione.
Dopo questa lezione e dopo aver ascoltato i preziosi consigli sull'orientamento di Luca Grazzini è finalmente l'ora di dividersi in due gruppi.. Io e Valerio decidiamo di andare con il gruppo di esperti sulla Chiaretti-Pietrostefani, nonostante non lo fossimo affatto in materia di salite su neve, speravamo però che l'arrampicata in falesia ci aiutasse un po'.
Dopo aver indossato imbrago e ramponi si parte finalmente per il canalone. Il canale è ripido, ma la neve morbida facilita la salita che quindi prosegue spedita. Salgo veloce, tant'è che posso fermarmi a fare foto ed un video. In poco tempo raggiungiamo la fine del canalone e, dopo un passaggio leggermente più delicato su dei metri di roccette e neve più dura, sbuchiamo sulla cresta nord. Il paesaggio è bellissimo, a 360 gradi, c'è il sole e, nonostante il vento, si sta bene. Ci fermiamo qui una buona mezz'ora per aspettare il resto del gruppo prima di proseguire verso la cima.. sfrutto la pausa per mangiare un pezzo di cioccolata.
Da qui alla vetta la salita prosegue senza problemi in cresta. Qui scambio due parole con due scialpinisti e rimango ad osservarli invidiandoli mentre cominciano a scendere sciando su quella bella neve.. ma prima o poi toccherà anche a me..
La discesa lungo il canalone subito a sud del centrale procede spedita e, dopo un'altra lezione su come montare le soste sulla neve, ritorniamo al Sebastiani.
Una bellissima esperienza, torno contento di aver fatto la mia prima salita alpinistica su un canale che mi dicono non sia proprio banale.

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